"Jemo 'nnanzi". 6 Aprile 2009-2014: a cinque anni dal sisma in Abruzzo l'orologio è fermo alle 3.32 e continua ad interrogare la Speranza, la Coscienza, la Giustizia

Jemo ‘nnanzi; Andiamo avanti”, è l’augurio che Papa Francesco ha rivolto al gruppo di aquilani che ha incontrato questa settimana, andando verso il quinto anniversario della tragedia: 309 morti, migliaia di feriti, 14 miliardi e mezzo di danni materiali. La città è stata maciullata, anche da interessi e strumentalizzazioni. Pur abbracciata dalla solidarietà di tanti, in Italia e all’estero. Ancora oggi gru e tralicci tengono su la storia ferita dell’Aquila. Tutto sembra abbandonato ad un futuro che ancora non si vede, ad una vita di scorta  tra promesse politiche mancate, pastoie burocratiche, interessi.

Un mare di silenzio avvolge ancora il centro antico, la “zona rossa”. Centinaia di cantieri, nati a macchia di leopardo, non riescono a dare il senso di una ricostruzione organica, di un “disegno” urbano e sociale che ridia vita e anima non solo alle pietre, alle chiese, alla Storia, ma anche alla Comunità e al suo costruire, con la forza e la tenacia degli abruzzesi, il suo futuro. Con e per amore. Di questa Terra.

In quei giorni nasceva la nostra Onlus. E fu subito scelta comune andare in piazza, qui a Napoli, a chiedere aiuto per i nostri fratelli abruzzesi. Raccogliemmo 2.500 euro, offrendo “pezzi” delle nostre case: un soprammobile, oggetti vari, piantine, vestiti. Cercammo persone a cui rivolgerci direttamente, senza mediazioni, per dare quella piccola goccia di aiuto, nell’immensità del dramma. Insieme al nostro affetto. Alcuni nostri giovani era lì a fare servizio di volontariato. Attraverso contatti arrivammo al Vice Sindaco di Avezzano, Iride Cosimati, che ci indirizzò alla Vice-Preside del Liceo “Bafile” dell’Aquila, prof. Luisa Nardecchia. Partimmo in auto; e andammo a trovare Luisa. Conoscemmo Lei e i suoi Colleghi, il Direttore Scolastico, il Dirigente di Segreteria: Luisa, Walter, Maria Cristina, Enzo, sono nomi che portiamo scolpiti nel cuore della nostra amicizia. Incontrammo anche alcuni studenti. (vai al link)

Insieme valutammo la possibilità di sostenere economicamente il progetto della scuola “L’Aquila 2019”. Una splendida idea che si era trasformata in laboratorio di proposte degli studenti per la ricostruzione di alcuni luoghi della Città. Ma anche foto, racconti, versi per narrare la ferita sanguinante del sisma, i volti dei parenti e degli amici scomparsi o feriti, il dramma di una Comunità abruzzese scaraventata a terra nella polvere di quei cinquanta secondi di morte. 6 Aprile 2009, h. 3,32. L’orologio della Storia abruzzese e del Paese è fermo;  e oggi si fa, per la quinta volta, Memoria, monito, invito forte a “ricostruire” finalmente, oltre il riso di speculatori inumani,  in qualche modo sintesi, non solo simbolica, dei vari tipi di “avvoltoi” che abitano, purtroppo,  il cielo delle disgrazie sociali e naturali.

I ragazzi del Liceo “Bafile” produssero bellissimi elaborati, per le cinque sezioni. La nostra raccolta-fondi servì a finanziare i relativi premi ai vincitori, che furono consegnati nel corso di una bellissima cerimonia. I loro volti, che facevano da cornice a Luisa e ai loro Docenti, erano volti di Speranza, pur segnati dal dolore personale, familiare, sociale. Quante di quelle proposte furono prese in considerazione dalle Istituzioni preposte? Quanto pesano socialmente i sogni disillusi dei giovani? Siamo al centro di quei 10 anni attraversati loro essere soggetti e non oggetti di partecipazione civile e ci chiediamo come è stata accolta con responsabilità – e non solo in quella circostanza – la voce dei giovani dalla politica, dall’economia, dalle isituzioni. (vai al link)

In questi anni  siamo ritornati all’Aquila, anche se abbiamo diradato le visite negli ultimi due. Abbiamo promosso qui a Napoli la raccolta di firme per la legge d’iniziativa popolare per la gestione delle calamità naturali, promossa da un Comitato. Furono raccolte le firme necessarie e fu consegnata al Parlamento. Dove sta quella legge? E’ stata discussa? (vai al link)  (vai al link)

Ancora oggi con i nostri amici del Liceo Bafile (docenti e alunni) e del Comitato ci scriviamo, affidandoci in particolare a FaceBook.  E da FaceBook abbiamo ricevuto questo ultimo messaggio di Walter, in occasione del suo recente compleanno, che rispondeva ai nostri auguri: “Ringrazio tutti voi, senza mai dimenticare la vostra generosità e il vostro spessore umano. Sono felice di avervi conosciuti!”. Mentre Luisa ha voluto inserirci nella sua pagina “…quelli delle classi di Luisa Nardecchia…”, scrivendo nel suo ultimo messaggio “…Io non dimentico niente di quello che avete fatto per me. Siete sempre nel mio cuore…”.  (vai al link)

Allora, andando verso il 6 aprile, portiamo nel cuore i loro volti, le loro storie, i loro desideri. Che sono anche i nostri. Luisa, Maria Cristina, Walter, Enzo, il D.S., Fabrizia, Michela, Massimo, Antonio… sentiteci “con voi” non formalmente…, ma come amici, compagni di viaggio.  Ciò che ci restituite in amore è molto più di quanto abbiamo potuto donarvi. Se è vero – come ci disse Iride Cosimati, ed è vero – che oltre alle misure di emergenza (tutte da valutare), oltre alla ricostruzione, oltre al nuovo in termini di sviluppo sociale e urbanistico da inventare, il grande investimento della comunità nazionale deve essere anche nella direzione di una vicinanza reale ed affettiva in questo processo. Perché non ci si senta soli. Perché ci si senta amati. Perché ci si senta rispettati nella dignità personale e sociale. Con la dignità della comune appartenenza al Popolo della nostra bella Costituzione.

"Jemo 'nnanzi".

Per “Città della Gioia Onlus” – Pasquale Salvio


le foto sono di Città della Gioia Onlus