Si è concluso al Dipartimento di Scienze Politiche della Federico II di Napoli il Seminario "Sobrietà e stili di vita. Nuovi orizzonti economici e sociali". Premiata la d.ssa Sara Elefante, vincitrice del concorso su tesi di laurea in economia.

Parto dalla parte finale dell’incontro: l’intervento della d.ssa Sara Elefante, la giovane che ha vinto il concorso da noi promosso col Dipartimento di Scienze Politiche dell’Università Federico II di Napoli, diretto dal prof. Marco Musella.

Parto da lì, ma anche dal luogo, voluto, desiderato: l’Università. Dentro le mura dove si formano i nostri giovani, abbiamo inetso dar voce ad essi, attraverso un concorso inserito nel percorso annuale del seminario “Sobrietà e stili di vita. Nuovi orizzonti economici e sociali”, organizzato dagli stessi attori proponenti il bando e dall’Associazione “Marco Mascagna”, presente col suo Presidente, prof. Sergio Sorrentino, dell'Univesità di Salerno. Un altro docente universitario è al tavolo, il prof. Renato Briganti (di Manitese Ong), del Dipartimento di Economia della Federico II, a dare ancor più forza a questo essere dentro l’Università:  Istituzione, Studenti e Società civile organizzata.

Siamo tutti lì ad ascoltare Sara. E’ presente anche la sua Mamma, e il suo fidanzato. Ci sono anche i suoi amici e colleghi dell’Associazione LIVES nata nel cuore e nell’argomento della sua tesi, che ha sviluppato il tema “Fundraising come strumento per innovare i servizi di welfare”.

 

Sara, brevemente ha sviluppato il suo intervento. Il suo grazie di esordio non era formale e non era legato solo al premio, che avrebbe ricevuto di lì a poco. E’ stato un riconoscere nel percorso della sua vita e della sua formazione, universitaria e nel volontariato sociale, i molti “stimoli” che ne hanno sostenuto la passione. E la tocchi con mano questa passione, nel modo, serio e incisivo, con cui porta avanti le sue scelte di impegno sociale e di lavoro, nel cercare e trovare strade nuove da percorrere, con i suoi amici di LIVES e con lo stesso Dipartimento, nei sentieri spesso tortuosi, complessi ed emarginati del welfare.  Fu un corso di perfezionamento sul fund-raising proprio col prof. Musella che fece accendere in lei la scintilla che illuminò una nuova prospettiva: vedere in questo ambito – il fund-raising, sempre più strategico al terzo settore  e al volontariato – non solo un’asfittica funzione di “raccolta-fondi” monetaria, ma un’azione di costruzione di relazioni per reperire fiducia, opportunità, risorse. 

La sua tesi ha sviluppato e approfondito questo tema e attraversa tutti i punti a cui il bando aveva chiamato i giovani laureandi di livello specialistico ad impegnarsi. Nello sviluppare questo lavoro sono emersi molteplici punti di domanda, come, ad esempio,  la concomitanza del ruolo dello stato e del non profit nel 5x1000. 

Le parole di Sara si sono saldate allora col senso del percorso seminariale, sottolineato dallo stesso Marco Musella, da Sergio Sorrentino e Pasquale Salvio, nei loro saluti iniziali. In essi si è potuto cogliere sinteticamente un pezzo di mondo del volontariato sociale che ha deciso di realizzare insieme all’Università un’esperienza di collaborazione, per le specifiche competenze. Obiettivo: dare voce alle parole nuove dei giovani.

Parole, quelle di Sara, che si sono “incrociate” ancora con quelle del prof. Musella e con quelle del prof. Briganti. Il primo per le questioni  che ha sottolineato, quali la necessità di una seria elaborazione teorica rispetto, ad esempio, ad un'altra impresa possibile e praticabile, nel più ampio contesto di un'operazione culturale e della necessaria crescita di una coscienza sociale. Contesto in cui si può certamente inserire il nostro seminario e il bando di concorso. Ma anche il ruolo dell'Università e del Dipartimento nella formazione di professionisti (vedi Sara e LIVES) che possono forse essere (o sembrare) più deboli nel mondo del lavoro consegnato dall’attuale sistema e dalla crisi che lo attraversa, ma che possono anche essere vincenti rispetto a professioni considerate più "sicure".

E infine, il prof. Briganti con il suo costante riferimento alla Carta Costituzionale e l’aver esordito con una richiesta di conoscenza delle persone al tavolo: l’importanza, unica e irripetibile di ciascuno, della sua storia, delle sue appartenenze.  E’ sembrato davvero  il “volto” di un “insieme” che – come abbiamo sottolineato anche noi di Città della Gioia – è sostenuto dalla necessaria pratica della cooperazione.  “Mettere insieme”, creare reti, favorire relazioni: è un po’, ancora una volta, la ricetta culturale e operativa per nuove prospettive d’impegno, accogliendo i diversi punti di vista quando concorrono al Bene comune e, perché no, a difesa dei Beni comuni. E ancora, ascoltando Renato Briganti: l’economia a servizio della persona e il rapporto tra i tre “settori” (Stato, Mercato, Non Profit), coltivando un pensiero critico e “alterativo”, dove il volontariato (che contamina e non si lascia contaminare) può essere davvero rivoluzionario, nella gratuità, sconvolgendo la logica comune e affermando nei fatti  che il “senza prezzo” ha valore. E ciò è dirompente in un mondo “finanziarizzato” e mercificato, dove l’economia reale è avvilita dalla speculazione turbo-capitalistica, allargando la forbice fra arricchiti e impoveriti, sia a livello personale, che di comunità sempre più ampie. I 10.000.000 di italiani che nel nostro Paese accedono in un anno all’equo e solidale sono una realtà già positiva, indice di un sentire sociale più maturo.


Ecco, le parole di Sara, la sua “passione” ci sono state consegnate come contributo prezioso al nostro lavoro. Che continua. Quando Ornella Agrillo, responsabile del nostro Centro di Documentazione, la ha consegnato il premio, con una copia del libro “La Città della Gioia”, e ha letto la pergamena su cui era riportata la motivazione del premio, l’applauso dei presenti non è stato quello di circostanza. E’ stato un applauso che si è fatto anche augurio e incoraggiamento per tutti a proseguire nel cammino d’impegno comune  per la Città e per la Regione, in particolare a servizio del walfare, mettendo al centro  cioè le persone in difficoltà e sofferenti  e quanti, operatori e volontari, si fanno strumenti competenti per risposte concrete ai loro bisogni.

Poi un dono per noi: Sara ci regala una copia della sua tesi di laurea. Dentro la dedica: "Grazie per avermi donato una tale soddisfazione, è valore aggiunto alle mie convinzioni!| Condividere con voi il sudore nell'avere scritto una tesi e e la fatica di concretizzarla sul campo è per me motivo di orgoglio... e di speranza! Con affetto. Sara Elefante". Arricchisce da oggi la nostra biblioteca di CASA33. Per approfondirla.

Nel corridoio un buffet, artefice la nostra bravissima Ksenia. Sul tavolo acqua di rubinetto. Un prodotto dei giovani della Cooperativa “La Roccia” di Scampia il nostro  piccolo dono ai Relatori. E’ il Bello che dà Speranza. Andando via sentiamo di averlo “respirato” e contiamo di viverlo ancora. Insieme.

Per Città della Gioia Onlus - Pasquale Salvio

Le foto sono di "Città della Gioia Onlus"