“Siamo passati dal Dio Uno e Trino, al dio quattrino…!” Alex Zanotelli interviene, con la Giuria, all'inaugurazione della Mostra di fotografia sociale "L'acqua è Vita. Per tutti". Non solo cronaca... di Pasquale Salvio

“Siamo passati dal Dio Uno e Trino, al dio quattrino…!”

P. Alex Zanotelli sta sviluppando il suo intervento nel corso dell’inaugurazione della Mostra di fotografia sociale “L’acqua è Vita! Per tutti.”, promossa e organizzata dall’ Associazione “Città della Gioia Onlus” nell’ambito del progetto “Fotografa la Vita”. Gli scatti presentati sono frutto di un concorso estivo sullo stesso tema, per il quale una Giuria qualificata ha scelto, motivando,  le foto vincitrici.

CASA33, la nostra sede condivisa con il Movimento Onda Anomala e gli Umanisti, è un vecchio opificio nel cortile di un palazzo del Centro Antico di Napoli, dichiarato dall'UNESCO bene mondiale dell'Umanità napoletano, quasi di fronte  a quello di Via Atri (incrocio del Decumano maggiore dei Tribunali) in cui visse durante il suo soggiorno partenopeo Goethe.  Locali “vissuti” nel corso dei secoli, per destinazioni diverse: forse stalle, sicuramente depositi e  vecchi laboratori artigiani. Il Centro Antico napoletano è ricco di mura di questo tipo che trasudano storia e narrano di epoche abitate dal multiforme perenne conflitto tra necessità di lavoro, creatività e mobilità, se non precarietà, di luoghi di produzione o di aggregazione. Noi abbiamo deciso di riempire questi metri quadri di Vita, facendone strumento per il nostro servizio di volontariato sociale (formazione, persone senza dimora, povertà, ragazze-madre, sostegno a distanza con lo Sri Lanka)  e culturale (Centro di Documentazione, con la sua biblioteca, i seminari socio-economici  i caffè letterari; e il  progetto:  “Fotografa la Vita”).

Proprio nello spazio di riflessione di quest’ultimo maturò, in primavera, l’idea del concorso estivo sull’acqua, da salvaguardare dalla speculazione privata, in quanto bene comune. Una frontiera in cui siamo impegnati da anni, consapevoli che la difesa dei beni comuni attraversa anche l’affermazione della giustizia sociale, della democrazia sostanziale (es. rispetto dei referendum popolari sull’acqua a gestione pubblica), dell’attenzione alle fasce più deboli della Cittadinanza, altrimenti centrifugate ancora più ai margini da un sistema che privilegia la centralità del profitto e del mercato rispetto a quella della persona umana e della comunità.

 

In questo spazio, con i nostri giovani, abbiamo allestito la nostra mostra. L’idea, condivisa dal gruppo di lavoro, è stata davvero originale: l’acqua ci aiuta a “lavare” i panni sporchi delle nostre case, per appenderli ai nostri balconi, variopinte bandiere che hanno ispirato pittori e poeti. Perché non riprodurre nella nostra sede di via Atri una “spasa di panni” (panni stesi) da balconi “alla napoletana” e sui panni mettere le foto della mostra? Detto… fattto. Armati di macchine fotografiche e cellulari, siamo andati in giro per i decumani, fino a Castel Capuano, per tornare da San Biagio dei Librai, fino a Piazza Dante. Un’occasione per ri-scoprire  o scoprire (per i nostri giovani reporter) luoghi d’incanto; come la chiesa e il chiostro di Santa Patrizia, Piazzetta Riario Sforza, l’Ospedale della Pace, lo stesso Castel Capuano, le decine di palazzi che raccontano  la Bellezza e la Storia della nostra Napoli, bella e ferita.  E via, insieme, a fotografare balconi, possibilmente non deturpati da interventi della “modernità” o dalla sciatteria, meglio se con panni “spasi” ad asciugare. Le strade strette e le collimazioni di ripresa possibili non ci hanno aiutato, ma alla fine, il braimstorming  conclusivo, mettendo insieme gli scatti effettuati, ci ha permesso di scegliere tre tra i balconi fotografati da Filippo. Durante il percorso, Cosimo, col suo cellulare ha documentato con il backstage l’esperienza.

E via nel centro stampa di Silvia Copyng per il plottaggio delle gigantografie dei tre balconi, con le quali abbiamo avviato l’installazione. I due Franco, Felicia, Marina, Julia, Filippo, Cosimo e chi scrive si sono dati da fare per montare su telai di legno le foto. Man mano la parete cominciava a trasformarsi in una balconata napoletana…;  sembrava quasi che quelle ante stessero per aprirsi, affacciandosi sul vicolo (fotografato e stampato e stampato all’ingresso), per coglierne i rumori, i sapori, i saperi, gli incontri della quotidianità. Due staffe laterali fissate al muro, poi i fili e, infine, i panni… Abbiamo scelto di metterne dietro alcuni destinati alle persone senza dimora (che seguiamo col nostro progetto “Viandanti della Gioia”) e i coloratissimi indumenti per i bambini rom del campo di Scampia . Infine, sulle due file esterne, lenzuola, federe e asciugamani con su le foto e le frasi tratte dai commenti degli Autori. Tanta fatica. Ma alla fine, ci siamo fermati e abbiamo ammirato quell’idea che ha preso forma, facendosi proposta narrativa: e ci è piaciuta.

Ma piacerà anche a chi interverrà all’inaugurazione del 15 novembre?  La domanda era legittima. Felicia, contenta, diceva “spaccheremo!”…  La sera stessa, tornati a casa dopo la serata di inaugurazione, mi ha scritto: “Abbiamo spaccato!”…

Facendo il re-wind del “film” della serata rivedo volti felici, tutti, non solo quelli dei vincitori premiati. E vedo il grande dono arrivato a via Atri da San Giorgio a Cremano: i 18 bambini dell’ I.C. “Eduardo De Filippo”, guidati dalla preside Proia e dalla Maestra, e dal fotografo Pino Beato. Hanno realizzato un video-spot breve sullo spreco d’acqua, molto apprezzato per tecnica e narrazione.  Si siedono a terra, su una striscia di prato artificiale che abbiamo preparato per loro sotto i “panni spasi”, mentre la sala si riempie i tutti i suoi posti disponibili. E’ il momento di ascoltare la Giuria, a cui va il nostro rinnovato grazie per il prezioso lavoro svolto. Prima la prof. Rosaria Iazzetta (docente presso l’Accademia di Belle Arti di Catanzaro), poi l’ avv. Maurizio Montalto (del Coordinamento Acqua Pubblica Campania) e infine la d.ssa Ornella Agrillo (Responsabile del nostro Centro di Documentazione), componenti la Giuria, sanno trovare le parole e il linguaggio giusti per parlare anche ai bambini. Così come p. Alex Zanotelli: un intervento in cui sintetizza non solo la necessità di portare avanti la lotta a difesa dell’acqua a gestione pubblica, ma allarga la prospettiva di ragionamento anche alla pericolosità degli interventi governativi in atto nel cosiddetto decreto “sblocca Italia” o quanto previsto dall’accordo TTIP (trattato transatlantico per il commercio e gli investimenti, Transatlantic Trade and Investment Partnership), a livello internazionale. Trova il modo per intrecciare anche un dialogo con i bambini. E lancia un invito pressante a Genitori e Educatori, ma anche a tutti i presenti, di prendere coscienza delle terribili conseguenze sul mondo che stiamo consegnando loro, che più che di Vita (come racconta il tema del concorso) sembra sempre più parlare di morte e di sofferenza, per l’Umanità e per il Creato. Da qui la sua affermazione che si fa titolo di questa cronaca: “viviamo in un sistema che ci ha fatto passare dal Dio Uno e Trino, al dio quattrino!”. E’ una consegna importante quella che lascia ai presenti - adulti, giovani e bambini - p. Alex.  Per i giovani e gli adulti: la presa di coscienza della gravità della situazione che viviamo, approfondendo le problematiche, incarnando  una partecipazione sociale e politica in senso alto, attiva, e non da soli, ma in rete sociale; per i bambini: ricordando che saranno loro  a scrivere le parole nuove per un mondo migliore di quello che consegniamo loro.

Arriva Gabriella e i bambini volano via nel cortile con lei, che ha preparato un buffet tutto per loro, con piccoli doni. Inizia la seconda parte della serata. Se la prima ha trovato nel bel video di backstage di Cosimo la possibilità di accompagnare il gruppo di fotografi a “caccia” di balconi, la seconda parte si apre con un power-point che illustra le foto vincitrici, col giudizio della Giuria, e le altre partecipanti. Alcune di queste sono entrate nel calendario dell’Associazione per il 2015 (col bel progetto grafico di Felicia e con il lavoro di Cristiano per la produzione della stampa) anch’esso sul tema del concorso, con l’aggiunta di istruzioni per l’uso della sobrietà e degli stili di vita nuovi e con qualche notizia dei nostri progetti e delle nostre reti.  A breve la sua distribuzione, volta anche a sostenere, per offerte, la raccolta-fondi per le nostre attività. Saveria Parentela, Maria Laura Annunziata  (negli U.S.A., ci sono i genitori), Paola Fusco, Cristina Spadaro (di Marsala, in Portogallo per studio), Maria Guida, Vincenzo Di Napoli ricevono i premi segnalati dalla Giuria e intervengono brevemente, anche attraverso chi li rappresenta.  Ma ricevono premi anche Maria Stanzione e Serena Costantino. La sala è sempre più piena. Arriva anche p. Rolando Palazzeschi amico di Città della Gioia dalla prima ora. E sarà bello vedere l’abbraccio con Alex Zanotelli: due Testimoni del nostro tempo.  Tutto procede con sobrietà e freschezza. Premi e  pergamene per i partecipanti al concorso,  e per i Relatori doni per i Relatori della Cooperativa Sociale La Roccia di Scampia:  danno il senso delle nostre scelte, anche nella costruzione di una rete sociale proattiva nella promozione umana e sociale. E scegliere di comprare oggetti alla sartoria o alla cartotecnica della Cooperativa degli amici del Centro Hurtado significa per noi non solo promuovere legami tra realtà del Terzo Settore e del Volontariato, ma anche contribuire a sviluppare lavoro per i giovani di quel quartiere.

Il grazie per quanti si sono adoperati per l’organizzazione e lo svolgimento di questa splendida serata (alla videoripresa Luigi, agli impianti e alla videoproiezione Francesco, per la preparazione della sala Gabriella, Isabella, Ornella, Enzo, Cosimo, Filippo, Felicia, Marina, Fabiana, Cristiano) chiude l’incontro in sala. Tutti sono invitati a gustare il buffet preparato da Ksenia e Famiglia e la buonissima torta vegana di ‘O Grin – Etico & Buono, il  take away vegano di Via Mezzocannone, una scommessa di giovani, non solo alimentare e salutista, ma anche culturale. Viene liberata la sala dalle sedie e tanti degli intervenuti si ritrovano a gruppetti, davanti alla balconala e alla “spasa” di panni, ormai Mostra, che aprirà ancora i battenti nei giovedi pomeriggio (ore 18-20) fino al 20 dicembre, per permettere ad altri di gustare la narrazione delle foto. Ora è possibile ammirare anche “’o panaro” che scende (o sale?) dal piano di sopra. Dentro: friarielli, carciofi, carote e pomodorini. Sono quelli del “piennolo” e durante la serata, che ho avuto il piacere e l’onore di condurre, ricordavo ai presenti che  proprio nelle settimane scorse, a Terzigno, zona di produzione di questo importante prodotto della terra, gli uomini della Forestale guidati dal Gen. Sergio Costa avevano trovato l’ennesima discarica abusiva colma di veleni…  E si pensa di accorpare questo ad altri Corpi dello Stato…

Potrei proseguire… Ma mi fermo… in attesa, magari, di desiderati commenti e risonanze… Quando, andati via tutti gli ospiti, siamo rimasti per rimettere ordine, ci sentivamo “pieni”. Pieni del sorriso di quei bimbi, dei loro Genitori e dei loro Insegnanti, delle parole dette che ci richiamavano ad ulteriori impegni e alla partecipazione civile vigile; pieni della gioia di persone che s’incontravano o si ritrovavano, felici, che si facevano fotografare davanti alla mostra-balconata, che facevano quei selfie su cui ha posto l’attenzione critica Rosaria Iazzetta… Sul nostro profilo FaceBook e su wapp sono arrivate alcune di quelle foto: tutte raccontavano di un momento di Bellezza, desiderato, voluto, vissuto. Che ci spinge avanti, nei nostri servizi sociali di volontariato e nel nostro essere cittadinanza attiva, operai di Giustizia e di Pace.

In un orizzonte sociale che ci mette continuamente a contatto diretto persone segnate dai problemi locali e globali, con le sofferenze incontrate nelle nostre strade napoletane e italiane,  o nei sentieri e sulle frontiere del mondo, la nostra Associazione è impegnata a costruire una Città della…Gioia.  E non da soli.  Nonostante…

Avrei voluto concludere l’incontro – e lo faccio ora - con questo pensiero di George Matheson, che dà ulteriore forza al nostro cammino, dove vediamo tanti amici “abitare” lo spazio del nostro desiderio e del nostro impegno, che si fa spazio comune; amici ormai “concittadini” di questa Gioia, magari chiamati – se lo desiderano – ad essere anche parte attiva nel volontariato che sviluppiamo o soci del sodalizio: “Oh, gioia che mi cerchi attraverso il dolore, non posso chiudere gli occhi davanti a te: scorgo l’arcobaleno attraverso la pioggia, e sento che la promessa non è vana, quel giorno sarà senza più lacrime”.

Pasquale Salvio

Associazione “Città della Gioia Onlus” - Napoli

 

Le foto sono di Città della Gioia Onlus

Pubblicheremo nei prossimi giorni le foto vincitrici.

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