Un bell'esempio dalla Liguria, presente con le sue proposte nelle elezioni regionali liguri

MANIFESTO PER L’ALTRAECONOMIA E GLI STILI DI VITA CONSAPEVOLI IN LIGURIA

Premessa

Il percorso che ha portato alla stesura di questo documento parte dalla volontà di definire e comunicare l’identità e la visione che unisce tutti i soggetti a diverso titolo impegnati nella costruzione di forme di economia alternativa e stili di vita consapevoli sul nostro territorio. È stato elaborato grazie all’esperienza di lavoro in rete degli ultimi quattro anni e ai contributi ricevuti dagli espositori e dai soggetti economici e sociali che organizzano e partecipano alla fiera FLCG. Questa è la stesura finale emendata dopo l’assemblea tenutasi il giorno 25/09/2009 in fiera.

Chi siamo

Siamo una rete di organizzazioni formali e informali, di imprese artigiane e sociali, cooperative e associazioni, produttori e gruppi di acquisto solidale che operano nel territorio ligure. Ci legano la consapevolezza che l’attuale modello di sviluppo basato sullo sfruttamento illimitato delle risorse del pianeta non è sostenibile e la scelta di contrastare il processo di deresponsabilizzazione – verso le comunità del Sud del mondo, l’ecosistema e le generazioni future- che largamente predomina nella cultura contemporanea. Ci troviamo di fronte ad una crisi economica, ecologica e sociale che trova le sue radici in modelli di produzione, distribuzione e consumo basati sul mero profitto di breve periodo e sull’idea che la crescita quantitativa è possibile e illimitata. Sappiamo che non è così e che è sempre più urgente e necessario invertire la rotta per costruire una società basata su una vera riconversione dei modelli di relazione economica e sociale orientate al benessere delle persone e dell’ambiente.

Cosa promuoviamo

Per questo siamo da tempo impegnati nello sviluppo di pratiche concrete di cambiamento, in grado di offrire al territorio e ai cittadini strumenti per l’azione quotidiana, restituendo a ciascuno il dovere e il piacere di interpretare il senso delle proprie scelte. La finanza etica, il commercio equo e solidale, l’agricoltura bio e locale, la promozione delle filiere corte, le campagne per i diritti umani e i beni comuni, la produzione di beni e servizi ecologici, la riduzione dei rifiuti e la riconversione energetica, la diffusione di pratiche di mobilità sostenibile, la lotta ai cambiamenti climatici, la decarbonizzazione dell’economia, la costruzione di spazi di vita in comune, di spazi sociali e culturali accessibili e inclusivi, la cooperazione equa tra i popoli, la promozione di stili di vita consapevoli e di un’idea della salute basata sulla prevenzione e sulla medicina integrata, sono le tante facce di una rete che trova nel percorso della fiera “Fà La Cosa Giusta! a Genova e in Liguria” e nelle iniziative attualmente in essere sul territorio, uno spazio importante di aggregazione, scambio, relazione e contaminazione.

Uno spazio che vuole essere aperto e indipendente.

Alla base delle pratiche e degli stili di vita sostenibili sta una nuova idea di società e di economia basata sul rispetto dei diritti delle persone e dell’ambiente, sulla centralità delle relazioni e della fiducia, sulla partecipazione democratica e la trasparenza, sulla volontà e il piacere di unirsi fra realtà diverse e complementari, senza negare i conflitti ma affrontandoli positivamente, per fare massa critica e sollecitare un cambiamento strutturale, profondo, dal basso, in grado di mutare la prospettiva culturale, politica e sociale.

Impegni per il futuro

L’assemblea delle diverse realtà presenti a “Fà La Cosa Giusta a Genova e in Liguria”, riunita nel corso della fiera, approva il manifesto, inteso come documento aperto all’ ulteriore precisazione di contenuti e a nuove adesioni.

Vogliamo dedicare particolare attenzione alla capacità di attrarre in questo percorso realtà, gruppi di cittadini e territori più fragili e periferici. Siamo consapevoli dell’impegno che questa scelta richiede sia nella manutenzione del percorso che nella gestione delle contraddizioni e dei conflitti che emergono quando si allarga la partecipazione e si coinvolgono soggetti che vivono condizioni di isolamento e difficoltà economica. Per questo l’assemblea si impegna a definire con maggiore precisione strumenti di facilitazione e manutenzione del percorso e tempi realistici per la sua realizzazione.

Nello specifico, nei prossimi mesi le realtà presenti all’assemblea si impegnano:

•           a produrre uno strumento di comunicazione agile e aperto, che consenta di tenersi aggiornati e scambiarsi notizie e pareri;

•           a diffondere fra tutti notizie di eventi di formazione, laboratori, iniziative di sensibilizzazione organizzati sul territorio ligure in modo che possano diventare patrimonio comune, superando nel tempo l’identificazione stretta col singolo soggetto promotore;

•           ad aderire in modo sostanziale, e quindi portando il contributo del proprio punto di osservazione, alle iniziative promosse dalle altre realtà della rete ritenute di interesse comune. I soggetti promotori delle singole iniziative si impegnano dal canto loro a darne notizia e a organizzarle tenendo conto, ove possibile, dei tempi necessari a consentire la possibilità reale di un contributo da parte di altri soggetti;

•           a organizzare a breve un incontro nel corso del quale, avendo ognuno prima ascoltato la propria realtà di riferimento, vengano condivise le iniziative prioritarie su cui ogni soggetto sta lavorando.

Questo incontro viene inteso come avvio di un processo volto (1) all’ideazione e promozione di progetti comuni e (2) alla selezione di alcune istanze che tutta la rete si impegna ad appoggiare in modo sostanziale, attraverso la promozione di iniziative e la definizione di una linea condivisa di pressione nei confronti delle istituzioni;

•           a identificare luoghi da “abitare” nella quotidianità dell’esercizio delle pratiche di altra economia. Luoghi che consentano di incrociarsi e contaminarsi indipendentemente dall’organizzazione di eventi e che, contestualmente, consentano di mantenere un rapporto aperto e permeabile col territorio e i suoi cittadini.

Hanno contribuito alla stesura del documento:

ARCI Genova – Gabriele Taddeo, Stefano Kovac

Banca Etica – Alessandra Marani, Francesco Pavone

Bottega della solidarietà – Sara De Rosa

Bottega Solidale – Paolo Trucco

CONACREIS  – Enrico Gamberini

Cospe  – Emilia Bruzzo

Ecovillaggio Torri Superiore – Lucilla Borio

Equa  – Philppe Lemoussu

Fair – Deborah Lucchetti

Fiume Azzurro – Anna Mango

Alcuni G.A.S. della provincia di Genova – Paola Letardi, Alessia Marrapodi, Marcello Moresco, Sergio Revello, Roberto Dalmas

Legambiente Liguria  – Santo Grammatico, Salvatore Franco

Magazzini del Mondo – Marina Ciceri

EquodiLiguria

Fonte e approfondimenti:   http://retiglocali.it/mdfgenova/2009/12/16/manifesto/

 

 

Ingegneria senza frontiere – Silvia Parodi, Michele Traverso

Le Ramate  – Patrizia Cambiano-Vanelli

Manitese – Andrea Bertonasco

ML Impianti – Luca Marazzano

Movimento Decrescita Felice – Alberto Ariccio, Simona Calissano, Claudio Culotta, Marcello Moresco

Movimento Difesa Cittadino – Vittorio Bigliazzi

Punto Equo  – Simone Arcengeli, Marco Bruno, Maurizio Ricci

Roba dell’Altro Mondo – Annarita Quaranta

S.C.I. – Matteo Testino

Zucchero Amaro – Ezio Devincenzi