P. VITTORIO PIRRO SJ, UN UOMO, UN SACERDOTE IN ASCOLTO DEL POPOLO

 

 

P. VITTORIO PIRRO SJ,
UN UOMO, UN SACERDOTE
IN ASCOLTO DEL POPOLO.

Sul tavolo, all’ingresso del Gesù Nuovo, i colori del Centro Sociale Loyola accolgono i tanti che, pur in un giorno lavorativo, parteciperanno alla Messa per il saluto al carissimo p. Vittorio. E per la preghiera comune per Lui. La Sorella e la Nipote, arrivate dalla Sua Puglia, sono lì, abbracciate dalla Sua comunità dei gesuiti, dalla comunità del Loyola e dai tanti che hanno potuto e voluto esserci. Anche noi di Città della Gioia.

Lo portano i suoi “giovani”, lì davanti all’altare. Il Coro intona canti mai dimenticati, colonna sonora del cammino di fede e di vita, sotto la Sua guida di Padre. Il corteo dei Celebranti confratelli riempie l’altare, guidati dal Superiore p. Claudio Barretta, dal Parroco p. Ugo Bianchi e dal Ministro p. Piero Serraino.

L’omelia di p. Claudio è di quelle che lasciano il segno, innanzitutto perché condivide l’inadeguatezza delle parole, che possano esprimere la ricchezza enorme di quanto proposto e realizzato da p. Vittorio. Affida, allora, a ciascuno dei presenti (e degli assenti) il compito di portare all’altare le proprie esperienze, i propri cammini, le parole e i sentimenti che ne hanno segnato l’esistenza, nell’incontro con questo gesuita educatore e formatore, promotore di opere sociali, illuminate dalla spiritualità ignaziana.

P. Claudio, quindi, offre ai presenti una lettura dell’opera di p. Vittorio che può farsi anche proposta centrale nella riflessione personale e della Compagnia di Gesù: P. Vittorio Pirro è stato un sacerdote in ascolto del Popolo.
Già dal dopoguerra, nel territorio intorno al Gesù Nuovo, in una Napoli ferita dal conflitto mondiale e dalla povertà, nello sforzo di ricostruzione (non solo delle pietre) di quegli anni. Un ascolto – ha continuato p. Claudio – attento e premuroso, che lo mise a contatto coi bambini e i ragazzi, che amava ad uno ad uno, e che gli consentiva di modulare i Suoi interventi, il Suo accompagnamento, le Sue scelte pastorali e sociali.

P. Claudio ha invitato ad una “restituzione di amore” a p. Vittorio da parte della moltitudine che ha ricevuto amore da Lui, che ha guidato tanti per un nuovo respiro dell’anima nell’incontro col Signore, per una vita da amare e da fondare sulla Gioia. Gioia, parola centrale nella Sua vita.

La preghiera dei fedeli, letta da un commosso Ciro Torelli, già ragazzo del Loyola, poi Suo figlio spirituale e collaboratore, ha trovato l’Assemblea eucaristica unita in un cuor solo e un’anima sola. E quando p. Domenico Pizzuti, dall’altare, ha proclamato la sua preghiera, in cui - grato - riconosceva l’opera enorme di p. Pirro nel “fare”, nel costruire esperienze sociali significative, l’applauso è scoppiato spontaneo, affettuoso, riconoscente, sincero. L’applauso dei figli.

Al termine della Messa, prima del commiato, il saluto di Ciro Torelli, che ha letto alcuni passaggi del Suo testamento spirituale. Commosso fino alle lacrime. Così come l’intervento dell’Ing. Pasquale Pappacoda, Suo ex allievo. Pasquale ha ripercorso il cammino della sua esperienza con p. Vittorio (e con tanti), già sessant’anni prima quando, dopo p. Fiore, un giovane p. Pirro prese la guida del Villaggio del Fanciullo, poi Centro Sociale Loyola. Fino all’ultimo colloquio avuto con Lui nell’infermeria del Gesù Nuovo. Della quale sono presenti alla celebrazione il dr. Antonio Salvio, gli infermieri e i volontari, angeli custodi di chi la abita.

A fine cerimonia, tanti intorno al bara di p. Vittorio, coperta con la bandiera del C.S. Loyola. Poi, i suoi “ragazzi” lo hanno portato a spalla, verso l’uscita, circondati dal confratelli e dal Suo “popolo”. Un nuovo applauso, lungo…, di quelli che solo chi vuol bene sa regalare. Che sembra voler superare la finitezza della condizione umana, oltre il tempo. Per arrivare là, nella Vita, nella Luce che Lo ha accolto.

Fuori, il grido scout dei suoi ragazzi, che cantano l’inno del Loyola. Molti sentono di appartenere a questa Famiglia, non solo per l’adesivo offerto all’ingresso.
L’invito di p. Claudio a pensarlo nella Gioia e a vivere questo momento di dolore anche con la Speranza cristiana, man mano, asciuga le lacrime, che scendono copiose sul volto di tanti.

Il carro funebre parte, per un breve corteo fino a Via San Sebastiano, 48, indirizzo segnato nel cuore di tanti.
Mentre va via, gli occhi dell’anima si volgono al Cielo. E lì, nella Luce di un Amore senza fine, alle soglie del Paradiso, ci sembra di vedere p. Vittorio, con la sua fisarmonica. Ricordando il Suo amico, p. Pio da Pietrelcina, da cui ricevette la Prima Comunione, ci appare (come ha scritto nel Suo testamento spirituale) non voler entrare. Lo farà solo – scrive - quando l’ultimo dei Suoi ragazzi vi sarà entrato…

Grazie, p. Vittorio Pirro, gesuita. La Chiesa e la Città di Napoli Ti sono grati per il dono di amore che sei stato per tanti. Che oggi, adulti, frutto di quel dono, si fanno e si faranno essi stessi dono di Vita con le loro famiglie, nel lavoro, nell’essere cittadini e credenti impegnati a realizzare e a vivere un mondo più bello e più giusto. Sono loro il cuore, la mente, la volontà del Loyola. Di una Storia che si fa in loro volto. E, ancora, cammino.

Per CdGOnlus – Pasquale Salvio