Viandanti della gioia

PROGETTO VIANDANTI DELLA GIOIA

Ogni giovedì alcuni giovani assistono e  ascoltano i senza fissa dimora della stazione centrale e della circumvesuvina di Napoli. Si preparano panini da unire ad altro cibo preparato dai volontari dell'Associazione Siloe, che viene poi distribuito. Si cerca di offrire un po' di sostegno materiale e di vicinanza. Sono state distribuite centinaia di coperte nei momenti di maggiore freddo  e abiti. Gran parte di queste persone sono immigrati, con il carico di ulteriori problemi. Aiutiamo alcune famiglie di italiani o immigrati in difficoltàcon spese alimentari, acquisto di medicinali e visite mediche.

Abbiamo stretto una collaborazione più intensa con l'Associazione Siloe. Da un confronto comune, abbiamo definito i seguenti punti:

- L'orizzonte di comune impegno può sintentizzarsi nel ridare "dignità" ai nostri amici senza fissa dimora.

 

- Con riferimento al problema di assistenza medico-sanitaria, è stato sottolineato come lo stesso, nella nostra città, è anche problema sociale e sociologico, con le relative implicanze operative culturali, sociali e politiche.

 

 -  escludere, allo stato, la realizzazione di un nostro ambulatorio fisso;

 -  mappare le numerose strutture ambulatoriali e sociali già esistenti e riferirsi a quelle che riteniamo più utili ad assistere le persone che assitiamo, per posizione geografica e per organizzazione della struttura. Due persone di Siloe e due di CdG  inizieranno a formare la base-dati per mappare le risorse, prima nei reciproci  ambiti associativi, poi incontrandosi;

 

-  i medici di CdG ritengono che le urgenze mediche riscontrate durante il servizio serale debbano essere riferite all'ente ospedaliero pubblico, come attualmente accade. Offrono la loro disponibilità per visite ambulatoriali su segnalazione degli operatori di strada;

 

- non si ritiene, allo stato, di affrontare il problema "centro-mobile"; ma verificheremo l'efficacia del servizio comunale "Il Camper", riferendoci anche ad esso per interventi urgenti;

 

- saranno presi contatti con Enti pubblici e privati per sostenere i progetti;

 

- al fine di affrontare la problematica SFD in modo più complessivo, anche sotto il profilo socio-culturale, formativo e organizzativo, si decide di contattare realtà che a Napoli e in Italia hanno già maturato significative esperienze, anche nella realizzazione di centri di prima accoglienza non solo notturni, nonchè le realtà campane che lavorano in questo settore di servizio;

 

- ci si impegnerà per la costituzione anche di una rete di consulenza di avvocati.

 

Abbiamo due desideri:

1) costituire un'unità di strada mobile, con un furgone/camper attrezzato per riscaldare il cibo, portare materiale da distribuire e consentire visite sanitarie di primissimo impatto;

2) realizzare l'adozione di almeno un senza fissa dimora da parte di strutture pubbliche o private (es. religiose), che s'impegnino ad accoglierle presso di loro.