Rete Shukran, per e con le persone senza dimora, verso la plenaria, con i versi di Franz per la donna amata


 

Ieri, 8 Giugno, abbiamo tenuto il nostro quarto incontro di formazione per operatori volontari di Rete Shukran, per e con le persone senza dimora. Ore intense di ascolto e di confronto col dr. Giancamillo Trani, Vice Direttore della Caritas della Diocesi di Napoli, di cui è anche Responsabile del Settore Immigrazione. La problematica affrontata, infatti, è stata appunto "immigrazione e persone senza dimora". L'approfondimento ha rilanciato argomenti riguardanti sia le politiche di immigrazione, che quelle a favore del popolo degli "invisibili", i più poveri fra i poveri: le persone senza dimora. Ne è emerso un quadro che richiede ulteriori approfondimenti sulla relazione di aiuto, sulla messa a sistema degli interventi, sulla capacità di fare rete nel rispetto dei ruoli (istituzioni, terzo settore e volontariato), sulle questioni sanitarie, sulla latitanza delle politiche di welfare ai vari livelli (nazionale, regionale e locale), su problematiche che toccano il rispetto dei diritti umani (CIE e reato di "clandestinità", respingimenti, etc.). La Rete Shukran ha deciso, prima di riprendere il lavoro seminariale di formazione dopo la pausa estiva, di riunirsi in plenaria nella prima settimana di luglio, dopo la preparazione della stessa dei suoi gruppi di lavoro (contatto, sensibilizzazione, formazione, advocacy).

Eravamo a Genova, presso le strutture di ascolto e di accoglienza dell'Associazione "San Marcellino", per un breve stage conclusivo del seminario di formazione per operatori con persone senza fissa dimora che la nostra Gabriella ha seguito a Milano. Nella bacheca di una sala d'incontro di questi nostri amici, c'erano messaggi e qualche piccola poesia. Abbiamo trascritto quella di Franz, dedicata alla donna amata, di cui riconosce la dignità del "volto".  Operare con e per le persone senza fissa dimora è innanzitutto entrare in relazione profonda con la persona e riconoscerne, nella reciprocità, il volto, la storia, la vita.  E sostenerla poi in un percorso di ascolto e di accompagnamento rispettoso, oltre la necessaria prima assistenza. Perchè la vita di ognuno di noi è un po' i volti che incontriamo... Ci sembra giusto riproporla ora, dopo l'incontro di seminario formativo, come segno della ricchezza di cui ognuno dei nostri amici senza dimora può essere portatore, nonostante la realtà in cui operiamo come volontariato sia sempre più complessa, difficile, violenta.

 

VOLTO DEGNO

Dolce come una ragazzina,

dolcezza profonda

frutto di esperienza,

di chi conosce il male

ma sa che il bene è più forte.

Sguardo misterioso

uno sguardo che c’è

che dice presenza

ma sguardo non pettegolo

che non vuole ridurre le distanze

quelle distanze normali

vere.

Eppure partecipe,

gioiosa,

occhi di luce

le rughe degli occhi

dicono bontà

rughe nate da occhi

strizzati

per osservare a fondo

sguardo bello

inebriante.

Franz

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