“IL GIUBILEO DEL DEBITO. PERCHE’ L’EUROPA TACE?” di Pasquale Salvio

E’ uno di quegli incontri che attraversa le molte problematiche che segnano la complessità del nostro tempo. Nell’introdurlo, Gabriella Butera, Presidente di Città della Gioia Onlus, nel salutare e ringraziare a nome i Relatori, la Moderatrice e i partecipanti all'incontro, sottolinea come la questione del debito è già nelle corde dell’impegno culturale e sociale dell’Associazione e nel cammino di cittadinanza attiva che la vede presente da anni, anche in rete con altre realtà di Società Civile organizzata.

E’ Consiglia Salvio, Referente del Coordinamento Campano per la gestione pubblica dell’acqua, a moderare l’incontro e a presentare i Relatori, Padre Alex Zanotelli e il dr. Antonio De Lellis, economista e Curatore del libro “Il Giubileo del debito. Perché mai l’Europa tace?” (Ed. Bordeaux) che viene presentato nell’ambito del “Caffè letterario…e non solo” del Centro di Documentazione e Comunicazione della Onlus ospitante. “Un libro splendido”  sottolinea la Moderatrice “in sintonia col Giubileo della Misericordia promosso da Papa Francesco”.  Aggiunge come il libro, con la prefazione di Mons. Luigi Bettazzi e i contributi di credenti e non che accoglie, evidenzi quanto il sistema perverso dominante “sta svendendo i beni della terra e noi stessi”. Un libro, che al di là dell’appartenenza all’area cattolica dell’Autore (molisano, membro di Paxchristi, dei Movimenti per l’Acqua, Presidente della Fattoria Sociale FA.C.E.D., responsabile della Comunità “il Noce” e della Caritas diocesana), parla il linguaggio comune alle donne e agli uomini di buona volontà che hanno a cuore il Bene comune, la Giustizia, la Pace, la Nonviolenza, l’Economia Solidale, la Felicità sostenibile.

Lotta. E’ la prima parola che Antonio De Lellis pone all’attenzione dei presenti. Presente nel vocabolario comune tra Cristiani e Movimenti. Lo stesso Papa Francesco invita a pregare: “Signore, insegnaci a lottare”. E’ la prima di quattro parole che il Curatore della pubblicazione “abita” e narra, quasi una cornice culturale e spirituale in cui inserire la problematica complessa e tecnica del debito. Le altre: Comunione (per una maggiore coesione sociale), Territorio (spazio di prossimità, senza confini; spazio delle risorse, oggi sempre più privatizzate; spazio della solidarietà attiva, in una complessità dominata dai diversi poteri), Misericordia (intesa come dare opportunità di Vita, come l’amore viscerale della madre per il Volto che nasce nel suo utero).  Parole che interpellano la responsabilità delle persone nella realizzazione della Riconciliazione. “E’ un libro che guarda alla nostra società, guardando l’economia” continua De Lellis  “per progettare una nuova civiltà”. Non può non essere di guida e riferimento l’enciclica di Papa Francesco Laudato sì, un documento “movimentista”, che va oltre la sola ecologia ambientale, come si vuole etichettarlo, ma ci interroga a tutto tondo sulla responsabilità personale e sociale, sull’economia di giustizia, sulle inderogabili istanze di senso esistenziale nel mondo di oggi. In un continuum con l’esortazione apostolica Evangelii Gaudium: “Il grande rischio del mondo attuale, con la sua molteplice ed opprimente offerta di consumo, è una tristezza individualista che scaturisce dal cuore comodo e avaro, dalla ricerca malata di piaceri superficiali, dalla coscienza isolata”. Papa Francesco rimette al centro dell’annuncio evangelico la Gioia  e ci invita riacquistare il senso del limite.

In questa cornice – continua De Lellis - il debito viene visto come il più “perfido” degli strumenti, già ampiamente pagato, in un sistema fuoruscito dalla polis, che si è sottratto al confronto democratico, in un quadro di specializzazione finanziaria senza regole. Il Giubileo è una grande occasione di ripresa di coscienza e protagonismo delle Comunità, in un rinnovato rapporto tra Misericordia e Giustizia. L’Autore auspica l’unione tra mondo cattolico e Movimenti sociali, sapendo che la lotta ha un suo prezzo da pagare. E’ necessario svegliarsi e svegliare la gente;  per lottare. Come fanno quei giovani della “meglio gioventù”, la cui unica appartenenza è  sempre più l’Umanità, senza steccati e barriere; che fanno scelte coraggiose di vita, che danno anche la vita come contributo alla costruzione di un Mondo migliore. A volte con la morte, perché col loro Pensiero e la loro Azione hanno “impaurito” il sistema. Come Giulio Regeni, giovane ricercatore ventottenne, ammazzato recentemente in Egitto. Da Genova 2001 (G8) la saldatura tra Cattolici e Movimenti, auspicata, non si è realizzata. E’ questo il tempo, il kairos, in cui poter lottare perché questo avvenga.

Nell’introdurre l’intervento di Alex Zanotelli, la Moderatrice, ricorda l’aumentato numero di poveri in Italia tra il 2007 (2,4 milioni) e il 2015 (6 milioni). Ma anche la precarietà del lavoro e la drammatica situazione dei migranti in Italia e in Europa: Sottolinea quanto enuncia l’art. 3 comma 2 della nostra Carta Costituzionale: “E' compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la liberta' e l'eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l'effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all'organizzazione politica, economica e sociale del Paese.”  Infine, ricorda che “bisogna non stancarsi mai di sperare, che bisogna lottare per la difesa dei diritti umani e dei beni comuni” e presenta Alex come sacerdote e uomo “d’amore, instancabile, sempre in prima fila”.

Anche Alex Zanotelli ricorda Giulio Regeni, a cui, con un applauso dei presenti, viene dedicata la serata. Introduce il suo intervento con una constatazione, amara: in Europa il problema non è l’ateismo, ma l’ idolatria.  Nel citare alcuni riferimenti di Pensiero (Luciano Gallino, sociologo scomparso lo scorso anno e  Monsignor Luis Infanti de la Mora Vescovo della Patagonia), analizza ed espone ai presenti come, nel sistema finanziario attuale, si costruisce il debito. Punta l’obiettivo sulla Banca Centrale Europea. La BCE è un’istituzione privata, che fa la politica monetaria, alimentando, a interessi irrisori, il sistema delle banche europee, centrali e, attraverso queste, territoriali; queste lucrano sullo spread, alto, con cui prestano soldi sia alle imprese e ai privati. E anche lo Stato è costretto a rivolgersi, Ente pubblico, a questo sistema privato. Non è giusto! Inoltre, il nostro stile di vita è sicuramente superiore alle possibilità del pianeta e incrocia questo problema. I Governi sono stati obbligati a salvare le banche e il relativo sistema. Julius Kambarage Nyerere (Presidente della Tanzania) diceva che è immorale pagare il debito, la cui logica porta all’abbattimento delle politiche sociali.  Colpendo, quindi, le fasce più deboli dei popoli, aggiungendo impoveriti a impoveriti. Ricorda come, nell’anno 2000, i Comboniani vissero il loro Giubileo proponendo la possibile remissione del debito da parte dei paesi ricchi nei confronti dei paesi poveri. Alex approfondisce poi le radici bibliche e storiche del Giubileo, sottolineando come l’“economia sabatica” apriva all’eliminazione delle disuguaglianze. Infatti, “presso gli antichi Ebrei, anno dichiarato santo (detto anno del yōbēl, «del capro», perché la festività era annunciata dal suono di un corno di capro) esso  cadeva ogni 50 anni e la legge mosaica prescriveva che la terra, di cui Dio era l’unico padrone, non fosse coltivata e ritornasse all’antico proprietario e gli schiavi riavessero la libertà” (fonte: www.treccani.it). Nel concludere il suo applaudito intervento, p. Zanotelli ha proposto una sorta di manifesto per il Giubileo del Debito, da proporre alla Società Civile e alle Chiese, con i seguenti punti/richiesta:

1)      Moratoria per il pagamento del debito;

2)      Indagine sulla formazione del nostro debito pubblico, rifiutando di pagare quello illegittimo;

3)      Sospensione dei piani di austerità, che alimentano la crisi;

4)      Divieto di transazioni finanziarie verso paradisi fiscali;

5)      Colpire l’evasione fiscale e i grandi patrimoni;

6)      Messa al bando dei prodotti tossici e della speculazione finanziaria;

7)      Divisione delle grandi banche, specializzandole in banche più piccole, commerciali e d’investimento;

8)      Tassa sulle transazioni finanziarie e tracciabilità delle transazioni;

9)      Riconversione della BCE sotto controllo politico e democratico.

P. Alex invita, infine, al controllo sulle banche “armate” (depositando i propri risparmi e investendo in banche etiche), sui paradisi fiscali, sui rifiuti, sul petrolio.

Il dibattito dei presenti e breve, ma intenso e “mirato”. Emergono alcune considerazioni, tecniche, ma anche esistenziali. Tra queste: partire da sé stessi in questo anno giubilare e cambiare il proprio sguardo: o il cuore è capace di vedere la Bellezza, o non cambia niente E’ il momento di prendere il largo, per una felicità possibile, per tutti, senza esclusioni, a partire dallo sguardo degli ultimi.  Per i credenti, se preghiera è dimorare nel cuore di Dio (la Bellezza),  ciò è per tornare nelle Città con le lenti a contatto di questo nuovo sguardo, e costruirle senza muri di divisioni, abitabili per tutti, nel rispetto dei diritti/doveri condivisi e dei diritti umani.

Forse è la ricchezza del dibattito che fa dire ad Antonio De Lellis, mentre distribuisce il libro, che con l’incontro a Città della Gioia può considerarsi avviato un nuovo “laboratorio” nel Paese e nella “rete” di cittadinanza attiva che con il suo attraversare la Penisola, presentando il libro, sta consolidandosi.

E’ l’auspicio che ciascuno porta con sè, arricchito dall’incontro e dall’invito ad approfondire le riflessioni offerte dal libro. Per pensare, scegliere, agire. Insieme.

Pasquale Salvio - Città della Gioia Onlus

Centro di Documentazione e Comunicazione

Per riproduzioni citare la fonte: www.cittadellagioia.eu. Grazie.