"Il Tesoro del Barbone" progetto/spettacolo per le scuole. Una storia e una proposta ai bambini e ai ragazzi...

PROGETTO “IL TESORO DEL BARBONE”


STORIA DI  “NESSUNO”

E DEL SUO TESORO NELLA “CITTA’ DELLA GIOIA”

Questa è la storia di Marco e di … Ma andiamo con ordine, cari ragazzi.

Cominciamo a conoscere Marco. Viveva in una città  grande, ricca e scintillante chiamata “Chissà dove”. Qui la gente lavorava, si divertiva e….correva, correva per raggiungere… chissà cosa

Fino all’età di venti anni , Marco era vissuto felice, anche se non aveva più il suo papà , morto quando ne aveva cinque. Studiava, praticava sport e quando divenne un bel giovanotto anche lui correva, correva per raggiungere …..chissà cosa.. Beh , si sa cosa: il danaro, il successo, l’amore di belle ragazze, il possesso delle cose più belle!

Ma qualcosa ruppe il suo bel sogno. Anche la sua mamma si ammalò e dopo un po’ lo lasciò solo. Prima di morire, mamma Angela gli aveva lasciato un gruzzoletto con cui far fronte alle prime necessità e in fin dei conti, anche la casa era sua. Marco avrebbe così potuto continuare a studiare e, nel contempo, trovare un lavoretto per rendere più solida la sua posizione economica. I primi tempi furono molto duri, soprattutto perché gli mancava la mamma, la roccia su cui fermarsi nel pericolo, nel bisogno, nei momenti di paura e di sconforto. E Marco non aveva fratelli o sorelle; gli zii erano lontani, in Australia. Aveva qualche amico: ma si sa i ragazzi non sempre riescono a diventare amici veri. Era riuscito anche ad innamorarsi di una ragazza, ma dopo un po’ la storia era finita. Insomma, Marco non riusciva ad avere quelle che i grandi chiamano relazioni. Marco era solo!

Fu così, che senza neanche rendersene conto, il ragazzo, lentamente, ma inesorabilmente cominciò a scivolare su strade che non gli appartenevano, né per educazione, né per inclinazione. Sempre più triste aveva cominciato a bere, trascinato da “un amico”: “ti sentirai meglio…” gli diceva “vedrai che ti aiuterà…”. Ma, poche settimane e Marco divenne un altro… la gente lo allontanava… Perse il lavoro di cameriere, che gli dava qualche soldo per arrotondare la cifra che gli aveva lasciato la mamma, e continuare i suoi studi universitari.

Due mesi ancora… , Marco riuscì a tirare avanti, ma….. Ma sempre più giù…più giù… E perse anche la casa…

La strada diventò la sua casa. Vagava per giorni mendicando per potersi comprare da bere e anche qualcosa da mangiare. Di notte stramazzava a terra  dove capitava. Qualche volta si era ritrovato in ospedale senza neanche sapere come.

I passanti, frettolosi, raramente si curavano di lui. Molti lo schivavano apposta! Faceva paura, ribrezzo, così conciato com’era: sporco, barba incolta, ciondolante…. . “Ma va’ a lavorare…” gli

dicevano in tanti, che non sapevano la sofferenza di una vita che l’aveva segnato, distrutto, scaraventato fuori da una vita normale, dagli affetti.  E aggiungevano l’umiliazione al dolore…

Era diventato “Nessuno”. Nelle notti più fredde tentava di ripararsi sotto qualche tettoia, coprendosi con cartoni.

Un giorno, cacciato via dal commerciante di un bar, a cui aveva chiesto una bevanda calda, un avventore , impietosito, gli regalò un dolcetto. “Nessuno” lo prese, lo ringraziò e, per ripararsi dalla pioggia, che cadeva fitta, si rifugiò nel portone fatiscente di un palazzo ancor più “sgarrupato”. Aveva in mano quel dolcetto, ma il suo desiderio era quello di una bevanda calda e… possibilmente di qualcosa di forte! C’era lì un cane, anche lui spelacchiato e magro, anche lui senza dimora e senza  padrone. “Nessuno”, come lo vide gli dette il suo dolcetto e da quel momento il cane, un botolo peloso, non lo lasciò più e per lui divenne “Qualcuno”. “Nessuno”non era più solo…

“Nessuno” si rese conto, nei rari momenti di lucidità,  che “Qualcuno” gli stava sempre accanto… Lo ascoltava  quando lui aveva voglia di sfogarsi, di dire un suo pensiero…E quando trovava un cantuccio, in strada, per dormire, gli si accucciava vicino, e lo riscaldava…

Divennero inseparabili fin quando “Qualcuno” per difendere il suo amico “Nessuno”, aggredì un passante! Il putiferio!!!.”Qualcuno” fu portato via al canile municipale e “Nessuno” rimase solo, rendendosi conto di aver perso di nuovo il suo tesoro. Forse il più prezioso che avesse avuto nella sua vita, così difficile.

Ma questo episodio fece scalpore nella città “Chissà dove” e alcuni volontari, venuti a conoscenza di questa storia, avvicinarono “Nessuno”.  Lui non è che avesse molta fiducia, perché era scoraggiato… Chi da fiducia a queste persone?  Ma i suoi nuovi amici gli riportarono “Qualcuno” e  “Nessuno” cominciò a fidarsi di loro.

Quel giorno cominciò il suo cammino verso la “Città della Gioia”. Ora “Nessuno”/ Marco ha ricominciato a vivere riprendendo i fili della sua storia e “Qualcuno” è diventato Fido, ancora il suo tesoro più prezioso.

Un tesoro da vivere e da donare. Un tesoro d’amore: la loro amicizia. 

Si dice che un bambino e una bambina, che avevano letto questa storia, incontrarono fuori della loro scuola Marco e Fido. Si avvicinarono. E dissero: “diremo a mamma e papà che dobbiamo tutti, ma proprio tutti impegnarci perché possiate essere felici…”. Poi regalarono loro un bel sorriso… E anche Marco sorrise… e Fido lo fece coi suoi occhi bellissimi… “vi vogliamo bene…” dissero, così, semplicemente… “Grazie, bambini…” disse Marco – “se guarderete il mondo con lo sguardo di noi più deboli e poveri, lo farete più bello per tutti…”. Si girò e, lentamente, con i suoi bagagli di buste, andò via con il suo Fido, il suo tesoro… Era un giorno di fine maggio… il sole di primavera colorava di vita nuova il mondo… Nonostante… “Chissà dove”, la nostra Napoli, diventava un po’ più Città della Gioia…

 

Gabriella Butera

Città della Gioia Onlus


 

E adesso, cari bambini e ragazzi, una scheda che spiega questa storia.

C’è qualche parola un po’ difficile. Ma voi portatela in classe e a casa, fatela leggere a mamma e papà, ai vostri nonni, ai vostri familiari e ai vostri prof. Vi spiegheranno le cose più complicate.

Ma siamo sicuri che, nel vostro cuore, voi avete capito già tante cose…


SCHEDA

STORIA DI  “NESSUNO”  E DEL SUO TESORO NELLA “CITTA’ DELLA GIOIA”

 

Si tratta di una storia vera. I personaggi, a cui sono stati dati nomi di fantasia , ma altamente simbolici, rappresentano in modo forte e reale la tipologia di relazioni spezzate: non si sa perché, non si sa quando. Si tratta di una sottile linea di confine che  tutti, in certe condizioni, in certi tempi potrebbero  attraversare.

“Nessuno” rappresenta il “Senza Dimora”,  “il Barbone” che come un fantasma percorre le nostre città . Molti definiscono queste persone “gli invisibili”,  come il più famoso Ulisse omerico, appunto “Nessuno”.

“Qualcuno” è il vero primo tesoro del barbone, il suo primo vero amico, compagno di sventure: il cane. Quel “Tu” che è alla base e il fondamento di ogni relazione. E’ solo un cane e, forse,  proprio perchè non può rispondere con parole, parole, parole….., diventa  “Qualcuno”.  Esso rimane lì in ascolto del suo compagno e gli dona ciò di cui ha più bisogno: affetto, fedeltà, lo accetta per quello che è. Diventa, per il nostro “Nessuno” quel “Qualcuno” che  avrebbe dovuto trovare tra i suoi simili per intrecciare quella relazione che sola dona dignità alla persona, facendola crescere nel confronto, nell’arricchimento, nel sentirsi accolta e amata  com’è.

 

Allora,  l’Associazione Città della Gioia Onlus, desidera  farsi promotrice  di quelle azioni che possano aiutare a ricostruire i fili di quella Relazione che può restituire dignità, visibilità e cittadinanza a  quanti hanno toccato il fondo,  considerando che il  “nessuno” a cui attribuiamo varie etichette (Senza Dimora, barbone…) è innanzitutto una  Persona, con il suo mondo, i suoi sentimenti, la sua storia, la sua personalità.

Pertanto,  dopo un’approfondita analisi del problema  e in rete con altre realtà e persone che ne condividono orizzonti di riferimento, metodi e finalità,  ha costituito la “Rete Shukran, per e con le persone senza dimora”. Il percorso proposto vede prioritarie alcune tappe graduali, che vanno al cuore del problema e tentano di risolverlo alla radice superando la pura fase dell’ assistenza e dell’emergenza.

 

Come CdGOnlus, all’interno della rete Shukran concepisce i suoi  interventi

1) Assistenza nelle necessità primarie (cibo, coperte, cure mediche) che possono costituire un aggancio per una relazione più profonda ed incisiva;
2) Centro di ascolto; assistenza sanitaria;
3) Relazione d'aiuto propriamente detta che, nel lungo termine, ha lo scopo di  instaurare un rapporto di fiducia con la persona.  Si potrà così  risalire alle cause di tale profondo disagio cercando di ricostruire quelle Relazioni spezzate dalle vicende della  vita (relazione con il sé,  con il territorio, affettive, eventualmente con il mondo del lavoro...);  partendo dai suoi tempi e dalla sua Persona, promuovendone la soggettualità e non facendone oggetto di interventi.

La persona, così accompagnata,  riconquisterà la  consapevolezza della sua importanza, del suo possibile protagonismo. Potrà lentamente ma autonomamente riprendere in mano la sua vita.

4) Lavoro di conoscenza e sensibilizzazione nel nostro territorio.
5) Promozione di  una visibilità socio-politica sulla questione delle persone senza dimora.


Ed ora, cari bambini e ragazzi, una proposta:  volete scrivere vostri pensieri o fare dei disegni sulla storia di “Nessuno” e di “Qualcuno” e su quanto vi ha ispirato?

Magari potete farvi aiutare da Mamma e Papà, o dai vostri Insegnanti.

Noi vi promettiamo di inserire quanto ci invierete nel nostro sito web www.cittadellagioia.eu, dove abbiamo una pagina dedicata ai giovanissimi e a come essi vedono il mondo,

e sulla nostra pagina FaceBook https://www.facebook.com/cittadellagioia.onlus.

Tutto si farà ricchezza comune, anche per il nostro progetto “Viandanti della Gioia”,

con cui c’impegniamo per chi, come Marco e Fido, vivono per strada.

Spedite o fate spedire il tutto all’indirizzo email   Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.. Ci siete?


  e   dagli amici di “Città della Gioia Onlus” - Napoli

  


 

Gabriella Butera

Referente progetto “Viandanti della Gioia”

Associazione “Città della Gioia Onlus” – Napoli

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immagini tratte dalla rete internet