Nostro Progetto "Viandanti della Gioia" Quei 50 panini per i senza dimora, il giovedì...

Continua ogni giovedì la nostra preparazione dei 50 panini per le persone senza dimora. Li uniamo a quanto preparano i volontari dell'Associazione Siloe, che si portano nei pressi della stazione centrale e della vesuviana il giovedì sera, per incontrare, ascoltare, parlare, dare da mangiare, offrire un momento di sollievo a chi vive per strada. E poi, se necessario, segnalare anche a noi casi di assistenza sanitaria e sociale.

E' un mondo poliforme, che si modifica continuamente, popolato da donne e uomini carichi di storie personali, familiari, sociali che li hanno portato a dormire sotto un cartone o una coperta, su una panchina, una scala, un sottopasso. Sono tra i più poveri tra i poveri.

E' un mondo a continuo rischio di espulsione, anche dalla precarietà estrema in cui sopravvive. E' il calore del volontariato ad offrire loro assistenza e, quando possibile, accompagnamento, nel tentativo di integrare l'azione insufficiente delle istituzioni pubbliche e private.

 

Durante la settimana, ogni sera, i volontari delle diverse realtà coinvolte si distendono, silenziosi, nella Città e ne raggiungono i numerosi "scantinati"  abitati da queste persone nei ripari della notte, fredda o calda che sia. Portano cibo, ma anche coperte, abiti, scarpe. saponi .Qualcuno organizza periodicamente incontri, pranzi, gite, feste. Perchè l'incontro con la persona è centrale in questa attività sociale, apostolica per chi crede.

Nascono "reti" di coordinamento e di cooperazione; nascono "tavoli" e strutture operative. Spesso c'è il legittimo sospetto di omolagazioni di ruoli, di leadership, di visioni di parte.

Necessita una progettazione sociale comune dove, finalmente, gli attori protagonisti siano tutti, con pari dignità: le isitutzioni, il terzo settore e il  volontariato, e soprattutto loro - i senza dimora - dal cui sguardo e dalla cui condizione è possibile "vivere" un punto di vista altro, che renda più adeguato il pensiero e più concreta l'azione.

Nel festival dell'individualismo sociale, anche nel terzo settore, e della crisi che colpisce il welfare, in particolare nella nostra Città, ciò che l'oggi esige guardando all'immediato futuro è la capacità di costruire e fare veramente network, nell'offerta percorsi progettuali condivisi e strumenti adeguati sinergici. Nessuno ha da solo la ricetta dei problemi in campo.

Questo ed altro entra, il giorvedì sera, nelle discussioni di chi, in Città della Gioia, prepara quei cinquanta panini, con cioccolatta e formaggio, per rispettare credi religiosi e dare energia. Ognuno di essi sarà offerto ad una persona, donna o uomo, anziana, giovane o adulta. Ognuno un volto, un nome, una storia. Da amare.

A noi dà molta forza pensare che questo piccolo gesto, che compiamo da anni, possa continuare ad essere, insieme ad altri, un piccolo segno di aiuto e di speranza, un'occasione per entrare in relazione con l'Altro, che soffre, che è solo, che affida all'alcol o alla droga il suo difendersi e allontanarsi da una comunità civile incapace, anche qui a Napoli, di dare loro risposte di cittadinanza e di comunità.

Pasquale Salvio

 

Foto dalla Rete