RETE SHUKRAN per e con le persone senza dimora. Il Progetto "Io ti vedo..." e il sito web www.reteshukran.org

Città della Gioia onlus è una delle cinque realtà di volontariato sociale napoletane co-fondatrice della "Rete Shukran, per e con le persone senza dimora". E' in linea il nuovo sito della Rete, in cui è possibile registrarsi e iscriversi alla newsletter. E' possibile anche prendere visione dello schema del Progetto della Rete "Io ti vedo...", i cui gruppi di lavoro interno stanno sviluppando le aree di pensiero e di azione.

Vai al nuovo sito web www.reteshukran.org

SHUKRAN (*)

Rete per e con le Persone Senza Dimora

Napoli

Fondatori:

MOVIMENTO ONDA ANOMALA

ASSOCIAZIONE “SILOE”

URUK NAPOLI - LA COMUNITA’ PER LO SVILUPPO UMANO

LA CONVERGENZA DELLE CULTURE

ASSOCIAZIONE “CITTA’ DELLA GIOIA ONLUS”

 

(*) Shukran: è il grazie in arabo con il quale i magrebini ci ringraziano per la nostra attenzione.(si pronuncia Shukran).  Grazie: è quanto sentiamo di dire noi alle persone senza dimora, perché ci danno più di ciò che noi diamo loro. Entrambi esprimono anche il valore della gratuità che sostiene il nostro volontariato e la nostra partecipazione civile. La foto è tratta dalla Rete Internet.

PROGETTO

IO TI VEDO…

Marzo 2011


Charles Blakman, Clochard


Fu così che al bosco andai,

chè un fuoco in capo mi sentivo,
un ramo di nocciolo io tagliai
ed una bacca appesi al filo.
Bianche falene vennero volando,
e poi le stelle luccicando,
la bacca nella corrente lanciai
e pescai una piccola trota d'argento.
Quando a terra l'ebbi posata
per ravvivare il fuoco assopito,
qualcosa si mosse all'improvviso
e col mio nome mi chiamò.
Una fanciulla era divenuta,
fiori di melo nei capelli,
per nome mi chiamò e svanì
nello splendore dell'aria.

Sono invecchiato vagabondando
per vallate e per colline,
ma saprò alla fine dove e`andata,
la bacerò e la prenderò per mano;
cammineremo tra l'erba variegata,
sino alla fine dei tempi coglieremo
le mele d'argento della luna,
le mele d'oro del sole.

Aengus il vagabondo, canzone con musica di Branduardi e testo di William Butler Yeats adattato in italiano da Luisa Zappa Branduardi

 

  Perché abbiamo deciso di metterci insieme, intorno ad un progetto condiviso.

Le organizzazioni che firmano il progetto offrono singolarmente il loro servizio di volontariato alle persone senza dimora che vivono a Napoli e nei dintorni che sentono amiche e compagne di cammino. Si sono incontrate e messe in rete per riflettere e operare insieme su alcune azioni possibili per porre all’attenzione della Città e della Politica le loro problematiche.

Gli incontri relativi a questo progetto hanno individuato alcuni obiettivi e definito alcune macro-aree di intervento, con specifici gruppi di lavoro hanno provveduto a definire nel linee generali e interventi di dettaglio sul piano valoriale, organizzativo, operativo. Dette macro-aree sono da intendersi come articolazione dell’unico progetto, di cui compongono un orizzonte integrato e complesso. Molte delle riflessioni/azioni di area, infatti, sono in stretta relazione tra di loro.

Siamo convinti che l’operare in rete, nel rispetto delle singole realtà, ci consenta non solo di fare esperienza concreta di soggettualità come società civile organizzata, ma di realizzare relazioni e scambi di esperienze e di strumenti culturali, formativi e operativi, a vantaggio di un’azione più mirata ad un servizio alle persone che vivono per strada e al bene comune. La persona umana e la relazione con essa resta il punto di partenza del nostro servizio, centro-motore del nostro progetto, in uno allo sforzo di promuovere una comunità civile inclusiva, accogliente, rispettosa dell’Altro, della sua cultura, della sua razza, della sua etnia, della sua fede religiosa.

Abbiamo anche condiviso un altro orizzonte di ragionamento e di azione, che si fa anche proposta culturale e sociale: a partire dall’incontro con “i senza dimora”, vogliamo che siano essi stessi co-progettatori insieme a noi, per quanto possibile e nei modi possibili.

Le realtà che compongono questa rete hanno storie diverse e un approccio diversificato a questi nostri amici, nell’azione di volontariato sociale. L’Associazione Siloe, il Movimento Onda Anomala e il Movimento Umanista nelle due realtà Uruk Napoli - La Comunità per lo Sviluppo Umano e Convergenza delle Culture – I Tali&Quali, vivono l’incontro con le persone senza dimora nel volontariato di strada e in alcune azioni sostegno e di accompagnamento collegate (ascolto, pasti, coperte, vestiario, indirizzamento, etc.). Città della Gioia onlus sviluppa un’azione di supporto non in strada con alcuni operatori sanitari e sociali, e con iniziative di sostegno (predisposizione di pasti, aiuto con coperte, abiti, indirizzamento sociale, etc).


Il nostro orizzonte di riferimento

Abbiamo ritenuto che le nostre singole realtà potessero realizzare una virtuosa sinergia nel sostenere in modo integrato il pensiero e l’azione, ciascuno con le proprie peculiarità e competenze. Aperti anche a collaborazioni con altre aggregazioni e istituzioni sociali,  singole o in rete, con i medesimi principi e valori ispiratori.

Ci accomuna la convinzione che questo progetto sia centrato sulla dignità della persona e sulla sua promozione. Ma avendo ben presente che vi può essere una differenza anche sostanziale tra il nostro concetto di dignità e quello dei nostri amici senza dimora.

Riteniamo, perciò, importante costruire relazioni di aiuto con essi che siano volte anche ad una sana comprensione di cosa l’altro sta vivendo e cercando, ed a quale dignità aspira. E’ centrale, nella nostra azione, come dicevamo in premessa, il rispetto della persona umana. Ciò ci fa sottolineare ancora una volta come il loro coinvolgimento in questo progetto sia un pensare e lavorare “con loro” e non solo “per loro”, anche nell’esercizio di voler loro offrire voce e visibilità sociale della loro storia e della loro condizione in una Città e in un Paese che, in genere, ne ignora la condizione e li emargina negli scantinati della convivenza.

La nostra esperienza di volontariato in questo settore – per alcuni di molti anni, per altra recente – ci trova concordi sui seguenti punti, che disegnano l’orizzonte in cui desideriamo progettare e operare, insieme:

1)     Riteniamo che l’ intervento a bassa soglia sia fondamentale, perché ci permette di avere il polso della realtà nella quale andiamo ad operare nella misura in cui ci aiuta a fare una costante analisi dei reali bisogni, e a verificarla;

2)     Siamo convinti, nella promozione del lavoro in rete, anche con altre realtà che operano nel territorio, che è necessario porre in essere tutte quelle metodiche tipiche di una progettazione seria e competente, anche se svolta con spirito di volontariato: articolazione del progetto, tempi e modi di realizzazione degli obiettivi, risorse, strumenti, verifiche;

3)     In tal senso, riteniamo importante sostenere l’operatività ai vari livelli non solo col necessario spirito di donazione che già caratterizza il nostro volontariato, ma con una sempre maggiore mirata formazione di settore, lavorando in sinergia con realtà, locali e nazionali, che già sviluppano programmi in tal senso;

4)     Pertanto, riteniamo che la nostra azione progettuale deve correre sui due binari dell’incontro di bassa soglia della persona senza dimora e dell’impegno a ridare ad essa la dignità che le compete, a vari livelli, sia individuali che sociali. In tal senso, desideriamo impegnarci nella risoluzione delle problematiche che vadano oltre la pur necessaria assistenza (già peraltro fornita), ma trovino nella sensibilizzazione della Città e negli interventi più strutturali e stabili approdi concreti e risposte risolutive (problema delle strutture di accoglienza, sanitari, etc.). Da ciò l’attenzione che si desidera porre anche al rapporto con le Istituzioni, con le quali ci si ritiene d’interfacciarsi senza alcuna sostituzione di funzione, bensì come integrazione all’azione pubblica, fornita dei mezzi e delle competenze – anche in sinergia col volontariato sociale e il terzo settore – per dare risposte strutturali e non perennemente emergenziali,  inadeguate o palesemente assenti;

5)     La nostra azione di rete è volta anche a promuovere Napoli nella sua dignità di città civile, accogliente, inclusiva. Riteniamo che ciò potrà contribuire anche ad un recupero d’immagine della nostra comunità civile e della nostra terra campana, in Italia e all’Estero.

 

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Il progetto "Io ti vedo..."è stato consegnato all'Assessorato alle Politiche Sociali del Comune di Napoli nel marzo 2011