CINQUE UOMINI E UNA FEMMINA (Maggie). A CASA33, ORGANIZZANDO GLI INDUMENTI PER I SENZA DIMORA.

A CASA33, ORGANIZZANDO GLI INDUMENTI PER I SENZA DIMORA

CINQUE UOMINI E UNA FEMMINA (Maggie)

Utilizziamo il bel tavolo regalatoci da Maria Teresa e Pino per organizzare gli indumenti da distribuire ai nostri amici senza dimora. Siamo arrivati puntuali: Peppino, Cosimo, Emanuele, io e Franco (F.). La sorpresa: Franco è accompagnato da Maggie, la femmina di labrador che allieta la sua Famiglia e che a via Atri è di casa.

Una decina di grandi buste (con gli indumenti raccolti durante le feste natalizie: grazie!) sono lì per essere svuotate e organizzate (donna, uomo, inverno, estate, etc.).  Ma c’è anche l’ armadione da svuotare e riorganizzare.

Tutto funziona bene e in allegria. Sul pc va avanti, da YouTube, il concerto di Pino Daniele del 2008 a Piazza del Plebiscito. Due sere prima molti di noi avevano partecipato all’esperienza, profonda e vibrante,dei suoi funerali nella stessa “sua” piazza , preceduta dal flash mob della sera precedente con altre decine di migliaia di napoletani. CASA33 è un cantiere;  la voce e la musica di Pino, di Tullio, di Giorgia, e di tanti protagonisti di quel concerto  si fa “compagnia” armoniosa e  poetica per più di un’ora.

Il giorno prima, Franco (L.) ed io avevamo trascorso l’intera giornata in sede per la chiusura della contabilità di fine esercizio 2014. Dietro ogni cifra, in entrata e in uscita, riconoscevamo volti e situazioni di vita associativa, che disegnavano il senso di un percorso comune di servizio alla Sofferenza e alla Cultura, nella promozione della Comunità sociale, delle Reti di collegamento, dei legami di amicizia, di affetto, di stima con e fra tanti che credono in Città della Gioia. E che la “abitano” in mille modi diversi.

 

 Nella sala c’è ancora lì l’installazione della Mostra di Fotografia Sociale sull’Acqua come Vita. Ritornano al cuore e alla mente i volti dei bambini del Centro di Diabetologia Pediatrica della SUN, quelli delle Persone enza dimora incontrati al pranzo di Natale presso la chiesa adiacente al Centro “Rosica”, quelli di chi – nelle notti di freddo che stiamo vivendo – ha avuto una coperta per ripararsi e dormire, a terra, sulle pietre del Vesuvio che ricoprono molte delle strade e degli androni del Centro antico.

Ecco. Mentre facciamo questo piccolo servizio per gli indumenti, tutto ciò riempie di senso il nostro stare insieme. Il pensiero corre e va ai nostri Giovani, sempre ponti a “fare” e “donare” con intelligenza e amore; ma anche a chi nella nostra famiglia associativa sta vivendo momenti difficili, per difficoltà varie o per malattie, o per incidenti domestici (come Stefania e Enzo); va  a chi è  in ospedale per motivi gravi. Come una signora, che prima di essere ricoverata, in questi ultimi giorni, ha voluto darci un’offerta per i poveri che seguiamo e per il nostro Calendario 2015. La portiamo nel cuore della nostra amicizia e, per chi crede, della nostra preghiera, insieme ai tanti in difficoltà, e alle persone che serviamo. Perché stiano bene presto o mitighino, anche col nostro aiuto,  la loro sofferenza.

Finito il lavoro, tutto è stato diviso in grandi buste e sarà distribuito nei prossimi giorni. L’armadione è stato riorganizzato con gli abiti primaverili e estivi. Apriamo un pandoro e beviamo una bibita, insieme, in tempo per sentire ancora Pino cantare “Napule è…” con la sua Piazza. Spegniamo il pc, le luci e chiudiamo. Maggie scodinzola e torna a casa sua con Franco.  Portiamo via il riciclaggio dei rifiuti differenziati da conferire. Lo facciamo a Piazza Dante. Ci salutiamo. Sentiamo che tanti piccoli gesti possono, insieme, disegnare l’affresco di Vita. Sentiamo vicini i nostri medici che offrono servizio di volontariato al Centro Buglione, o gli amici del Centro Rosica dove aiutiamo nella colazione del mattino, o agli amici dell’Associazione Siloe che operano in altra parte della Città. Ritorna alla mente l’annuncio della destinazione di spazi dell’Albergo dei Poveri di Piazza Carlo III per i senza dimora, cosa che ancora rimane annuncio. Così come l’inadeguatezza del numero di posti letto rispetto alla platea delle esigenze; e anche la mancanza di centri diurni e di politiche sociali che portino nella visibilità piena e sulle agende politiche e amministrative responsabili il problema; per le adeguate risposte. Prevale  il nostro desiderio associativo, con Gabriella e il Gruppo di Progetto “Viandanti della Gioia”, di andare oltre l’assistenza immediata,costruendo, e non da soli, percorsi di promozione umana e comunitaria, lavorativa e sociale per questi nostri amici.

 Ma questi sono discorsi antichi… e aperti…  

Ognuno parte per le sue case… Un’altra pietra è stata messa nella costruzione della “Città”.

Pasquale Salvio